Teatro

Jennifer Dale interpreta Eleonora Duse

Jennifer Dale interpreta Eleonora Duse

Il mito di Eleonora Duse, la più grande attrice del mondo e di tutti i tempi che mai abbia calcato le scene teatrali, ritorna a vivere per merito di un'ostinata attrice contemporanea, Jannifer Dale, anche lei di origine italiana. Dale, per uno strano disegno del destino, interpreterà la Duse (è incredibile la somiglianza dei due nomi, entrambi, di quattro lettere, cominciano per D e finiscono per E) e sarà diretta dall'attore-regista italocanadese Nick Mancuso. Il titolo dell'opera teatrale è semplicemente "Duse" ma Jannifer Dale racconterà un momento particolare della vita della grande attrice italiana: l'ultima sera prima di recarsi a teatro per l'ultima rappresentazione della sua tournée negli Usa, a Pittsburg. Il destino volle che fosse anche la sua ultima settimana di vita perché qui morì. «Sarà un "one woman show" - dice Jennifer Dale - Sulla scena sarò la Duse in un momento chiave della sua vita, quando si prepara per andare a teatro e a riconciliarsi col suo grande amore Gabriele D'Annunzio e sè stessa. Eleonora Duse era in albergo e quella notte pioveva». In queste brevi dichiarazioni fatte venerdì scorso all'Istituto Italiano di Cultura al momento della presentazione del progetto, c'è tutto l'intreccio della storia, la sua drammaticità e la sua ansia. Il giusto preludio a una bella serata. È uno strano incontro questo di Dale-Duse. «Dieci anni fa sentii la storia della Duse da un'astrologa - racconta Jennifer Dale - e ne rimasi profondamente colpita. La Duse mi venne nei sogni, mi apparve come una cosa misteriosa. Da li ho maturato l'idea di raccontare un momento intenso della sua vita e ho cominciato a documentarmi, a raccogliere materiale e a vedere come metterlo in scena». «Ho pensato - continua Dale - che quell'ultima notte era una notte da raccontare insieme al suo stato d'animo, così intenso in quel momento. E poi c'è una donna che rappresenta l'amore per l'arte. La Duse pensava che l'arte fosse una sorta di religione. Aveva la naturale capacità di sentire, di assorbire il personaggio e poi, aprendosi all'arte, di metterlo in scena in modo semplice. Basti pensare che, figlia di attori, cominciò a recitare a 4 anni e a 12 anni sostituì la madre malata nei ruoli principali».